Il settore dei tubi, saldati e senza saldatura, è uno dei settori d’eccellenza della siderurgia italiana e continua ad esserlo in questa particolare congiuntura economica, segnata dalla crisi globale derivata dalla pandemia da Covid-19 e da un calo generalizzato della produzione d’acciaio. Un contesto con pesanti contraccolpi sull’intero comparto, in particolare per via degli aumenti delle quotazioni delle materie prime, del rottame e, soprattutto, dei coils.
Intervenendo, martedì 8 giugno, durante il webinar “Mercato & Dintorni” di siderweb, dove si è approfondito il tema “Tubi salati e senza saldatura: le prospettive per il secondo trimestre”, il nostro General & Sales Manager Giorgio Maschietto, intervistato da Stefano Ferrari (responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb), ha fatto il punto sullo stato del settore saldati terminato il primo semestre e parlato del prossimo futuro dei centri di servizio e di commercio, ambito in cui si colloca la Morandi Steel.
Per i prossimi sei mesi dell’anno le maggiori incognite deriveranno dalla tensione dei prezzi, in quanto: “La tendenza verso l’alto – commenta Giorgio Maschietto – proseguirà, anche se in modo più lieve rispetto ai mesi passati. A livello di domanda, invece, ci saranno dei settori privilegiati ed altri svantaggiati, ad esempio le costruzioni. In questo campo, nel quale la Morandi è particolarmente attiva, così come in quelli dei prodotti per le acciaierie e le carpenterie meccaniche, per i quali si evidenzia un aumento della domanda, si nota una frenata sull’apertura di nuovi progetti a causa dell’aumento delle quotazioni dei materiali che scoraggia gli investimenti. In vista del 2022 dobbiamo valutare le potenzialità del Recovery Plan e delle sue possibili ricadute sul settore, ma nonostante tutto siamo ottimisti perché le previsioni per il nostro comparto sono interessanti”.
Una mano può arrivare anche dal piano Next Generation EU: “190 miliardi di euro sono destinati all’Italia e molti dei fondi saranno utilizzabili in infrastrutture e mobilità. Il problema, però, riguarda la governance di tali risorse e dalla capacità di utilizzarle per generare valore. Un ruolo decisivo, inoltre, lo può giocare la normativa di Salvaguardia. Questa, a nostro parere, dovrebbe essere sì mantenuta, ma anche rivista nelle modalità”.
Proprio a proposito di mercato e in vista di un proseguimento del percorso di crescita intrapreso: “In Morandi Steel, negli ultimi due anni, abbiamo avviato un percorso di trasformazione – continua Maschietto – e introdotto un impianto per il taglio laser 3d. Questo ha comportato un cambio di mentalità, con una riorganizzazione interna e un passaggio da una logica commerciale ad un po’ più industriale. Un riassetto necessario per rispondere ad un cambiamento della domanda dei clienti, che sta andando verso prodotti sempre più finiti con un aumento della richiesta di servizi aggiunti e personalizzati. Perciò, per assecondare la tendenza alla specializzazione, abbiamo lavorato e stiamo continuando a farlo per migliorarci, controllare e rendere ancora più performante il nostro impianto attraverso la digitalizzazione e la riduzione degli sprechi”.
Tracciando un bilancio del primo semestre dell’anno, in conclusione, il nostro general & sales manager guarda con ottimismo ai prossimi mesi: “Siamo arrivati a metà 2021 con buone marginalità ed anche i volumi sono stati discreti. Ora, con un portafoglio di ordini abbondante che ci fa pensare positivo, le nostre aspettative sono quelle di chiudere l’anno in linea con quanto già riscontrato nel primo semestre”.