Continuare a innovare nel solco della “servitizzazione” e a individuare nuove nicchie di mercato. Sono queste le chiavi per affrontare la complicata situazione che ha caratterizzato il 2024 e le direttrici lungo le quali si è sviluppata la strategia che Morandi Steel ha attuato nel corso dell’anno, per centrare gli obiettivi sfidanti fissati dall’azienda a gennaio.
Il 2024 si chiuderà, infatti, con circa 10mila tonnellate di materiali venduti, confermando le previsioni di gennaio. «Malgrado le crisi geopolitiche in atto e la situazione di incertezza di mercato – ha sottolineato Nicola Zamboni, Sales Coordinator di Morandi Steel –, nel primo semestre di quest’anno siamo riusciti a mantenere un buon portafoglio ordini. Tuttavia, nella seconda parte del 2024 abbiamo assistito a una flessione della domanda, che si è accentuata negli ultimi tre mesi».
A fronte della tenuta delle vendite, è corrisposta una frenata del fatturato «dovuta principalmente alla volatilità delle quotazioni. I prezzi dei prodotti, infatti, hanno registrato una continua tendenza ribassista e, in vista dei prossimi mesi, le previsioni indicano un proseguimento di questo trend, che li riporta quasi ai livelli pre-pandemici», ha continuato Zamboni. In vista del prossimo anno le attese sono per un inizio complicato, ma crescono le speranze per una ripresa nella seconda metà del 2025: «Ci aspettiamo un’inversione di tendenza e siamo convinti del fatto che ci sarà un rimbalzo dopo i primi mesi, anche per effetto delle numerose risorse del PNRR che verranno messe a terrà per l’adeguamento antisismico, dove i nostri prodotti sono di fondamentale importanza», ha concluso il Sales Coordinator di Morandi Steel.
Il contesto complesso nel quale sta operando la siderurgia, come ha spiegato il Presidente Emanuele Morandi, sta cambiando «il ruolo dell’imprenditore. Oggi, infatti, all’interno delle nostre aziende dobbiamo sempre di più essere in grado di “unire i puntini” per ottenere un disegno chiaro che ci permetta di interpretare i segnali di cambiamento. A valle i mercati sono in continua evoluzione e noi Centri Servizio dobbiamo capire in che direzione si sta andando. Dobbiamo quindi essere reattivi nell’adattare il nostro modo di operare per continuare a essere competitivi».
Per riuscire in questo compito Morandi Steel ha avviato una forte ristrutturazione interna, affiancata da investimenti in formazione, digitalizzazione e Business Intelligence (BI). Sforzi che, ha aggiunto Emanuele Morandi, «ci permetteranno di puntare ancora di più sulla qualità innovando sia il prodotto sia il processo». In vista del 2025 le attese sono per un anno «di ulteriore frenata per alcuni i settori utilizzatori di acciaio, quanto meno nel primo semestre. Affronteremo questo quadro forti di un’azienda ben patrimonializzata». Le maggiori criticità derivano dal «rallentamento strutturale del tessuto industriale italiano ed europeo, accentuato dalla feroce concorrenza a basso costo della Cina e di quella più tecnologicamente avanzata degli Stati Uniti. Per orientarci in questa tempesta, ci può essere d’aiuto la visione strategica contenuta nel Rapporto Draghi. Una visione caratterizzata dalle due “elle”: lunga e larga».