Ricordare il passato per orientarsi al futuro. Puntare su un continuo ricambio generazionale vuol dire, in quest’ottica, mettere al centro i giovani, affiancandoli però alla guida esperta di chi da anni vive l’azienda.
Nata nel 1973, la Morandi Steel ha avuto sin dalle sue origini lo sguardo costantemente rivolto in avanti, verso ciò che sarà, verso una nuova vision e un nuovo posizionamento. In occasione della Giornata Mondiale della capacità dei giovani, Francesca Morandi (board member di Morandi Group Spa) sottolinea l’impegno di Morandi nella valorizzazione delle nuove generazioni e delle loro skills all’interno della propria squadra.
Morandi Steel è un centro servizi innovativo. Nella nostra vision questo significa essere capaci di coniugare innovazioni di processo e di prodotto a innovazioni di business a 360°, ma non solo. Vuol dire anche capire e conoscere i clienti per dare loro soluzioni specifiche. Questa è una strategia da “Oceano Blu”: proposte uniche e all’avanguardia in una logica di scambio, trasparenze e condivisione. In tutto questo, e nella costruzione di una nuova azienda, l’apporto dei giovani è e sarà fondamentale. Il loro ingresso, infatti, può essere significativo per facilitare un’evoluzione culturale del mondo lavorativo e sociale.
Le loro capacità, il loro coraggio e il loro pensiero laterale possono scardinare modelli vecchi e tradizionali ed essere d’aiuto nell’introduzione qualcosa di nuovo. Per questo abbiamo bisogno di loro. Penso alle new entry in Morandi: hanno una straordinaria velocità di apprendimento, hanno una maggior cultura rispetto alle nuove tecnologie e hanno una grande capacità di fare squadra e più propensione al lavoro in team. Caratteristiche straordinarie, tuttavia per fare in modo che il loro apporto sia davvero significativo e non fine a se stesso le nuove leve devono essere affiancate da figure più sagge. Questo è essenziale per permettere un trasferimento di know how aziendale, ma affinché ciò accada da parte dei ragazzi devono esserci tanta umiltà e voglia di crescere.
Pensiamo alla Nazionale Italiana di calcio che ha appena vinto Euro 2020. Un successo raggiunto da una squadra con molti giovani, ma nella quale hanno avuto un ruolo fondamentale i giocatori più esperti nel guidarli e, soprattutto, l’allenatore ed il suo staff nel creare il giusto mix. Questa ricetta di inclusione e valorizzazione delle nuove generazioni dovrebbe essere fatta propria dalle imprese.
Con le loro caratteristiche possono avere un ruolo centrare all’interno di due macro-trend molto d’attualità, gli stessi che ritroviamo anche nel Pnrr, e cioè l’innovazione e la sostenibilità.
Mi spiego. Se in Morandi sviluppiamo un nuovo sistema di condivisione dei dati sappiamo che un giovane ha la cultura e il mindset adatti per poterli assimilare in breve tempo e aiutare l’azienda a sviluppare servizi innovativi da proporre ai nostri clienti.
Un discorso simile lo possiamo fare per quanto riguarda la sostenibilità. Il professor Luigino Bruni dice: “I giovani a cinquant’anni dal ’68 sono tornati ad essere il primo elemento del cambiamento e di vera innovazione sociale e politica. Lo hanno fatto attorno al capezzale della Madre Terra malata”. Ecco il punto: sono loro a metterci difronte a questi problemi e portare l’argomento al centro del dibattito. Una sostenibilità che non tocca solo l’ambiente e la quantità di rifiuti prodotta, ma anche il tempo e i ritmi lavorativi, che dovrebbero essere anch’essi sostenibili e lasciare “respirare” le persone.
A questi due aggiungerei anche la comunicazione, perché se vogliamo raccontarci in modo trasparente e moderno lo possiamo fare solo con gli occhi di un giovane. Attraverso il suo sguardo esterno possiamo vedere meglio cosa siamo e possiamo trovare un modo più fresco di mostrarci e fare storytelling, rendendo anche più attrattiva la filiera dell’acciaio agli occhi dei futuri lavoratori.
Puntare sui giovani significa soprattutto investire sul capitale umano attraverso una formazione continua e di qualità. Inoltre, negli anni abbiamo attivato diverse collaborazioni con gli istituti e i licei bresciani e abbiamo ospitato molti ragazzi in alternanza scuola-lavoro. Queste sono state belle opportunità per noi. È un po’ come quando si hanno ospiti e si tira a lucido la casa, lo stesso vale per l’azienda: ci si prepara e si dà il meglio che si può. Speriamo che l’esperienza di tutti i ragazzi sia stata bella quanto lo è stata per noi.